Symbolikamente apre le sue porte in un giorno benedetto, perché il 13 giugno è la Festa di Sant’Antonio di Padova. E non importa se coincide anche con un martedì:” …né di Venere, né di Marte non si dà inizio all’arte…”, dice il proverbio, perché per me è un giorno fortunato.
Però, per molti, il 13 è un numero con un significato e una valenza diversa.
Positivo o negativo? Dipende, appunto, dal punto di vista.
La Kabbalah lo riferisce a Uno, Dio, e la Smorfia napoletana lo associa alla figura di Sant’Antonio, e considerato fonte di ispirazione.
La numerologia 13 parla di “apertura al mondo intesa come visione di una mente libera e curiosa”.
Se il numero 13 è inteso come portatore di prova, è solo per elevare a un livello di esistenza superiore.
C’è trasformazione, rinascita.
L’Archetipo 13, infatti, è l’Alchimista, colui che nella vita compie un lavoro su di sé di evoluzione personale.
Per gli Egizi era un numero fortunato: “… 12 erano i gradini della scala che conduceva verso la vita eterna e solo toccando il 13 gradino si passava all’immortalità…”. Al fine che la divinità nascosta nella materia sia rivelata.